Quando la televisione incontra i reality, è sempre in arrivo qualcosa di clamoroso, e questa estate su Real Time è andata in onda un programma che ha lasciato a bocca aperta in molti: Matrimoni al Buio. In poche parole, un gruppo di psicologi in Danimarca, ha voluto provare un esperimento sulle relazioni di coppia, e ha dato vita ad una sorta di Grande Fratello, con una grande differenza: hanno dovuto studiare le abitudini, i profili comportamentali, gli stili di vita e quant'altro di 6 persone, per poi fornire loro la “anima gemella” tanto sognata. Questi matrimoni al buio non c'entrano niente con i vari siti web d'incontri o agenzie matrimoniali, ma è stato un vero e proprio matrimonio dove per ben 4 settimane le tre coppie son dovute vivere insieme sotto l'occhio attentissimo delle telecamere, e i psicologi sono stati molto entusiasti di questo esperimento perché secondo loro, tutto si può decidere grazie ad uno studio che può essere anche puramente scientifico. Sicuramente è una idea impopolare questo programma, e a confermarlo son state anche le coppie di questo (quasi) reality: ben due coppie su tre si son separate, con molte sofferenze e litigi pesanti. In un momento dove la tecnologia sta prendendo sempre più piede nella nostra vita, c'è davvero bisogno di cercare la propria anima gemella facendo ricorso a matrimoni al buio dove, non sono i genitori che ti “assegnano” a qualcuno, ma anzi, ci si deve affidare a dei psicologi o alla scienza? Questi matrimoni al buio rischiano ancora di più di distruggere le relazioni interpersonali quasi come stanno facendo gli smartphone, dove ormai per conoscere una persona basta andare sul profilo del suo social network.