Quando si tratta di stimare dei numeri, è vero che non bisogna solo considerare certe cifre, ma è altrettanto vero che una mezza verità la riescono pur sempre ad esprimere. Ed allora eccoci qui a parlare di matrimoni in Italia: il loro numero è indubbiamente aumentato dal 2012 ad oggi, ma l’avreste mai detto che il merito va soprattutto alle unioni tra italiani ed immigrati? Spieghiamoci subito meglio: quello dei matrimoni, ed in particolar modo delle famiglie, sarà il tema principale della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, in programma dal 5 al 19 ottobre 2014 ed indetta da Papa Francesco. Il tema sarà esattamente quello delle “Sfide Pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” e, considerato che il Sinodo dei Vescovi, dalla sua prima istituzione nel 1965, s’è riunito appena due volte (nel 1969 e nel 1985), risulta facile capire il perchè i numeri, in fondo, qualcosa possono dirlo. Ad ottobre, infatti, la Chiesa studierà le modalità da adottare per rispondere sempre meglio all’esigenze della famiglia italiana, sempre più alle prese con un’accentuata crisi, un’autentica sfida dei tempi. Perchè? facciamo il punto della situazione: al 31 dicembre 2013 le famiglie italiane erano quasi 26 milioni, suddivise in 25.791.690 nuclei familiari e ben 27.372 convivenze, intese come insieme di persone coabitanti per le ragioni più varie ed aventi quindi dimora nello stesso comune (dati Istat). Il numero medio di componenti per famiglia è di soli 2,34, con un incremento quasi nullo rispetto al 2012 ed un netto calo rispetto a 10 anni fa. C’è inoltre da considerare che oltre il 99% della popolazione italiana abita in famiglia: 60.472.861 su un totale di 60.782.668 cittadini. Passando ai numeri sulle nozze miste in Italia (ossia matrimoni da 1 straniero ed un italiano o tra 2 stranieri), nel 2012 i numeri sono aumentati rispetto al 2011: 207.138 coppie “miste”, ossia 2.308 rispetto all’anno precedente. Dunque, come già accennato, trattasi di un lieve aumento, che però si inserisce in un trend negativo che è in atto dal lontano 1972. Si pensi che dal 2008 al 2011, per esempio, si sono avute circa 45 mila celebrazioni in meno. Appare quindi chiaro che, come già detto, l’aumento è in realtà un “non aumento” e che, rispetto al 2011, sono soprattutto i matrimoni con coniugi stranieri ad aver fatto la differenza (almeno il 68% delle tipologie presenti in Italia sono di questo tipo); In ultimo, diamo un’occhiata dai riti cattolici: le nozze celebrate in Chiesa sono state 122.297, un numero calato di ben 33 mila unità negli ultimi 4 anni. Diverso invece il “parere” dell’Annuarium Statisticum Ecclesiae che, allo stesso anno, conta invece 140.152 matrimoni tra cattolici (e 3.182 tra cattolici e non). E’ così che, con i suoi 143.334 matrimoni cristiani, l’Italia è al secondo posto in Europa (con il 22% di “peso” nella situazione europea complessiva). Non ci resta che attendere il Sinodo per capire come incrementare numeri che, volenti o nolenti, non riescono comunque a crescere.